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Che differenza c’è tra acqua minerale ed acqua potabile?
E’ meglio bere un’acqua minerale in bottiglia o l’acqua che sgorga dai nostri rubinetti?
Chi ci garantisce la qualità dell’acqua?
Come si legge l’etichetta delle bottiglie?
Quale tipo di acqua scegliere tra quelle imbottigliate?
In questo articolo troverai le risposte a tutte queste domande.

 

ACQUA POTABILE

 

ACQUA MINERALE

 

 

ACQUA POTABILE (del rubinetto)

Definizione

L'acqua del rubinetto non può essere definita minerale, ma solamente “potabile” perchè viene prelevata da laghi, fiumi o falde di superficie, pertanto è sottoposta necessariamente a depurazioni chimiche (di solito con cloro).

 Approfondimento: acqua e cistite

 

Sostanze nocive presenti nell’acqua potabile

Sostanze nocive presenti nell’acqua potabile
Nell'acqua del rubinetto possono essere presenti sia elementi chimici (sopratutto cloro) utilizzati per la sua depurazione, sia particelle di metalli pesanti assorbite nel suo percorso attraverso le condutture che la portano nelle nostre case (amianto, piombo, cadmio, alluminio), sia inquinanti ambientali (fosfati, idrogeno solforato, pesticidi, arsenico, farmaci).

Approfondimento: sostanze nocive e controlli dell'acqua

 

Come valutare l’acqua del mio rubinetto

Bere acqua del rubinetto consente di risparmiare denaro, produrre meno rifiuti plastici, non dover più cercare grossi spazi per conservare le casse d'acqua e non faticare per trasportare 9-12 kg di acqua ogni volta che si fa la spesa.
Molti comuni forniscono un'acqua potabile decisamente migliore e più controllata rispetto a molte di quelle in commercio. Informati presso il municipio sulle caratteristiche dell'acqua che esce dai tuoi rubinetti, eventualmente fai analizzare un campione in un laboratorio di analisi chimiche alimentari per assicurarti che non abbia accumulato metalli pesanti nel passaggio dal contatore ai tuoi rubinetti e fai controllare da un idraulico le condizioni delle tubature presenti nel tuo stabile. Una volta che avrai accertato tutto ciò, potrai bere tranquillamente l'acqua dei tuoi rubinetti con l'assoluta certezza della sua qualità.
L'eventuale sapore di cloro talvolta presente nell'acqua potabile è eliminabile lasciando riposare l'acqua in un contenitore aperto: il cloro è una sostanza volatile ed evaporerà. L'eventuale presenza di metalli pesanti e polimeri plastici assorbiti dalle tubature del tuo stabile mentre l'acqua stazionava al loro interno, potrà essere eliminata facendo scorrere il rubinetto per qualche secondo in modo da eliminare la parte che è rimasta ferma e raccogliere quella fresca non ristagnata.
Se le analisi sull'acqua del tuo rubinetto riveleranno che non è ideale ad una massiccia idratazione, un'altra alternativa è la sua purificazione attraverso l'uso di un depuratore domestico ad osmosi inversa, che libera l'acqua dalla maggior parte di questi residui inorganici.
Se invece vorrai utilizzare acqua minerale, una volta appurata dall'etichetta l'assenza di sostanze tossiche inorganiche, dovrai porre attenzione ai minerali disciolti al suo interno.

Approfondimento: come bere e come urinare correttamente

 

 

ACQUA MINERALE

Definizione

Perchè un'acqua possa essere definita “minerale” deve avere precise caratteristiche: deve provenire da falde sotterranee, deve essere microbiologicamente pura (esente da batteri patogeni), deve essere priva di inquinanti, non deve essere stata sottoposta a trattamenti chimici (ne' antibatterici, ne' di potabilizzazione), deve essere stata imbottigliata direttamente alla sorgente da cui sgorga e deve avere effetti benefici sulla salute.

 Approfondimento: Idratazione e disidratazione

 

Sostanze nocive

Nell'acqua minerale (spesso imbottigliata in contenitori di plastica) possono essere presenti, oltre ad elementi inorganici accumulati nel sottoterra (arsenico, amianto, alluminio), anche polimeri tossici provenienti dalla plastica stessa in seguito all'esposizione alle alte temperature, agli urti e ai raggi solari. Per questo sull'etichetta si avvisa il consumatore di tenere la confezione in luogo fresco e al riparo dalla luce solare. Ma anche se tu lo facessi, sei sicura che è stato fatto anche durante tutti gli spostamenti tra i diversi rivenditori e durante la conservazione nei vari magazzini?

Approfondimento: i controlli sull'acqua minerale

 

Acqua minerale, oligominerale o minimamente mineralizzata

L'acqua imbottigliata viene definita minerale perché lungo il percorso sotterraneo attraverso le rocce si arricchisce di minerali accumulati. Questi minerali (calcio, sodio, ferro, magnesio, zolfo, bicarbonato, fluoro) sono importantissimi per le funzioni del nostro corpo.
Bere quindi non significa solo idratarsi, ma anche apportare elementi indispensabili al nostro organismo. Tuttavia se l'introduzione di questi elementi è eccessiva si rischiano alterazioni organiche patologiche.
La quantità di minerali disciolti nell'acqua viene chiamata “residuo fisso”. In base al valore del residuo fisso si possono distinguere:

  • acque ricche di sali minerali: (più di 1500mg di residuo fisso in un litro): devono essere utilizzate solo a scopo curativo per specifiche patologie, dietro indicazione medica. Un uso improprio può provocare l'insorgere di problemi.
  • Acque medio-minerali (tra 500 e 1000mg per litro): contenendo molti minerali è sconsigliato assumerne in eccesso.
  • Acque oligominerali (meno di 500mg): il basso contenuto di minerali ne consente un uso abbondante quotidiano.
  • Acque minimamente mineralizzate (meno di 50mg): per il bassissimo contenuto di minerali sono definite acque leggere

In caso di cistite ricorrente, l'acqua ideale dovrà essere oligominerale o minimamente mineralizzata (residuo fisso minore di 500mg) per consentire un continuo lavaggio vescicale e costante diluizione dell'urina senza affaticare i reni.
L’acqua che sgorga dai nostri rubinetti in genere è oligominerale. Puoi richiedere al tuo comune l’analisi della composizione dell’acqua per conoscere le sue caratteristiche e valutare se è adatta a te. In caso contrario puoi acquistare quella in bottiglia facendo attenzione a quanto riportato in etichetta.

 Approfondimento: come sconfiggere la cistite

 

Le acque con funzioni specifiche

Esistono acque che contengono prevalentemente un tipo di minerale, che le assegna un ruolo salutare specifico. Di seguito illustrerò solo le proprietà utili o dannose alla funzionalità urinaria ricordandoti che l'effetto di tali acque è coadiuvante, ma non sufficiente a risolvere i tuoi problemi.

  • Acque bicarbonate. Ogni acqua ha un grado diverso di acidità. In base a quanto appreso da queste pagine un consiglio utile è quello di evitare acque acide con un ph inferiore a 7. Un'acqua ricca di bicarbonati (HCO3 maggiore di 600mg/litro) può essere utile ad alcalinizzare, a ridurre l'acidità gastrica, ridurre le patologie renali e favorisce la digestione.
  • Acque solfate (SO4 -Zolfo- maggiore di 200mg). Possiede effetti lassativi e migliora la funzionalità intestinale e biliare.
  • Acque Clorurate (Cl maggiore di 200mg). Ha azione lassativa e purgativa. Utile in caso di stipsi.
  • Acque Calciche (Ca++ maggiore di 150mg). Contrariamente alle vecchie credenze è stato dimostrato che un'acqua povera di calcio non previene la formazione di calcoli, ma addirittura la può favorire. Perchè possano agevolare il recupero di calcio (in caso di osteoporosi o ai bambini in crescita) il calcio contenuto deve essere “biodisponibile”e tale dicitura deve apparire in etichetta.
  • Acque Magnesiache (Mg++ maggiore di 50mg). Utile per ridurre la contrazione muscolare ed in caso di stipsi.
  • Acque Ferruginose (ferro bivalente superiore ad 1mg). Utile per ripristinare perdite di sangue, sia in caso di mestruazioni abbondanti, sia in caso di cistiti emorragiche.
  • Acque Gasata (anidride carbonica maggiore di 250mg). E’ da bandire non solo per l'azione adicificante dell'anidride carbonica contenuta, ma anche perchè il gas contenuto aumenta il riempimento dello stomaco togliendo il desiderio di introdurre ulteriori liquidi. Inoltre l'effervescenza anestetizza le papille gustative riducendo l'arsura e ingannandoci sulla reale necessità di bere. La sensazione di esserci dissetati è solo un'illusione, le bollicine hanno nascosto il bisogno idrico che, non più percepito, purtroppo rimane insoddisfatto.
  • Acque Sodiche (sodio maggiore di 200mg o solfati in grosse quantità). Il sodio aumenta l'eccitabilità delle fibre nervose e delle fibre muscolari, pertanto è sconsigliata perchè aumenterebbe la contrazione della muscolatura pelvica e la percezione dei fastidi pelvici/urinari.
  • Acque Iposodiche (sodio inferiore a 20 mg). Ideale contro la ritenzione idrica e per stimolare la diuresi. Anche per quanto riguarda questo tipo di acqua esiste un mito da sfatare: l'utilità in caso di ipertensione arteriosa (pressione alta). La pubblicità vuol farci credere che l'acqua abbia un ruolo incisivo sul sodio introdotto quotidianamente. Ma rifletti: appurato che il nostro corpo ha bisogno di 5 grammi al giorno di sodio per poter sopravvivere, anche bevendo un'acqua che ne contiene molto (poniamo 100mg ogni litro), anche se ne bevessi 10 litri al giorno arriveresti ad avere introdotto solo1 grammo di sodio. Dato che ne berrai 2 litri, avrai introdotto solo 200 mg di sodio, cioè solo il 4% del nostro fabbisogno quotidiano! Il maggior introito di sodio arriva invece dal cibo: un etto di bresaola apporta 1,5 gr di sodio (l'equivalente di 15 bottiglie di acqua con normale sodio!), nell'acqua della pasta butti ogni giorno almeno 5 grammi di sodio (l'equivalente di 50 bottiglie di acqua!!). Capisci che ridurre il sodio attraverso l'acqua iposodica è come voler svuotare il mare con un secchiello?
  • Acque Dure. La durezza dell'acqua indica la quantità di magnesio e calcio disciolti in essa. Più è alto il valore e maggiore è la presenza di questi 2 elementi.
  • Acque Acide. Sono le acqua con un ph inferiore a 7. Sono da eliminare in quanto acidificano le urine inncrementando i sintomi a livello vescicale e a livello vulvare durante la minzione.

In sintesi sono da preferire le acque alcaline (ph superiore a 7), bicarbonate e magnesiache (magari alternandole).

 Approfondimento: Alimentazione e cistite

 

Bibliografia

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    Giuseppe Altamore, 2003
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